Metodo catartico, metodo delle libere associazioni e interpretazione dei sogni

Indice

Il metodo catartico

Per comprendere il metodo catartico è necessario fare una premessa. Freud comincia la sua carriera studiando l’isteria e scopre che all’origine dei sintomi isterici vi è un binomio fondamentale:

  • un affetto, cioè un’eccitazione, (l’energia di cui parlerà Reich il cui effetto visibile è l’emozione);
  • una rappresentazione, cioè un ricordo o un’immagine.

Essi possono presentarsi separati o connessi fra loro e possono risultare penosi. Mentre, secondo Freud, le persone sane riescono a reprimere le rappresentazioni penose, i soggetti isterici, a causa di una particolare insicurezza soggettiva non riescono a farlo quindi sviluppano un sintomo isterico, questo perché l’energia di questi processi psichici, non riuscendo a trovare la via verso la scarica, rimane bloccata manifestandosi come sintomo.

Il sintomo insorge in luogo di un affetto o di una rappresentazione penosi non coscienti, Freud utilizza per la prima volta il termine trauma per definirli.

Il trauma è ogni esperienza connessa ad angoscia, sgomento o vergogna. Spesso, invece di un unico trauma vi sono più traumi che si sommano.

L’unico metodo di cura disponibile alla fine dell’800 per la cura delle malattie nervose era la tecnica ipnotica. Freud comincia ad utilizzare tale tecnica per far emergere il ricordo del trauma e scopre un fatto importante: se si riesce a far emergere l’affetto relativo a un determinato ricordo, la riconnessione può provocare un’abreazione (oggi diremmo l’espressione di un emozione), che a sua volta può produrre un effetto catartico (liberatorio) e la scomparsa del sintomo.

Il ricordo ha efficacia terapeutica solo se è connesso all’affetto.

Questo nuovo modo di utilizzare la tecnica ipnotica fu denominato da Freud: metodo catartico.

Utilizzando il metodo catartico, Freud si accorge che spesso il rapporto tra il sintomo e il ricordo è simbolico.

Per esempio una rappresentazione visiva che viene usata come sostituto di un’altra che invece è ancora inconscia. Quindi si accorge che per la risoluzione dei sintomi, cioè, per riconnettere l’affetto alla rappresentazione e provocare la catarsi risolutiva talvolta è necessaria l’elaborazione conscia dell’esperienza traumatica, vale a dire la comprensione del suo significato.

Riassumendo:

  • il sintomo insorge in luogo di un trauma non ricordato;
  • il trauma designa una o più esperienze connesse ad angoscia, sgomento o vergogna ed è costituito da una rappresentazione (ricordo, immagine) e un affetto che possono essere connessi o non connessi tra loro;
  • il collegamento tra il sintomo e il trauma è spesso di natura simbolica: per individuarlo è necessaria l’elaborazione conscia dell'esperienza traumatica;
  • solo facendo emergere l’affetto collegato al trauma e provocando una abreazione è possibile pervenire alla risoluzione del sintomo.

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Il metodo delle libere associazioni

La prima applicazione di questo metodo fu effettuata da Freud nel 1892 con la paziente Elisabeth Von R. che aveva rifiutato di farsi ipnotizzare. Ma facciamo un passo indietro.

Tre furono sostanzialmente i motivi che indussero Freud ad abbandonare il metodo catartico:

  1. non tutti i pazienti erano ipnotizzabili;
  2. con la catarsi il sintomo scompariva ma spesso riemergeva in un’altra regione somatica, in pratica, la struttura del soggetto non mutava;
  3. la situazione ipnotica occultava due elementi della relazione terapeutica che Freud ritenne fondamentali: la resistenza e il transfert.

La resistenza è un tipo di difesa che si concretizza nell’ambito specifico della relazione terapeutica contro l’emergere di un contenuto rimosso, esempi di resistenze sono: i ritardi, il mutismo, gli atteggiamenti elusivi ecc. Anche il transfert può essere utilizzato come resistenza.

Il tranfert o traslazione è un tipo di proiezione con la quale il paziente vive l’analista come una figura significativa del proprio passato.

Le qualità di questa figura del passato verranno attribuite all’analista e sentimenti associati a tale figura saranno vissuti allo stesso modo con l'analista.

Il paziente inconsciamente mette di nuovo in atto la relazione passata, invece di ricordarla, e così facendo porta nel trattamento un patrimonio di informazioni sulle sue relazioni del passato.

Freud si rese conto che sia la resistenza che il transfert contenevano preziosissime informazioni sull'inconscio del paziente che nella situazione ipnotica andavano completamente perdute.

Come abbiamo detto, il caso che Freud dovette seguire senza avvalersi dell’ipnosi fu quello di Elizabeth von R. e il metodo che egli adottò fu quello di chiedere alla paziente di distendersi sul divano a occhi chiusi, di concentrare la sua attenzione su un sintomo tentando di richiamare qualunque ricordo potesse chiarire l’origine di esso.

Soleva anche porre la sua mano sulla fronte della donna quando erano in atto delle resistenze.

Il primo passo verso l’enunciazione del metodo delle libere associazioni fu sollecitato dalle parole della paziente Elisabeth von R., che durante il trattamento affermò: «Avrei potuto dirglielo al primo tentativo, ma pensavo che non fosse quello che Lei voleva».

Questa esperienza portò Freud a ritenere importante informare i pazienti sull’opportunità di ignorare qualunque censura e di esprimere ogni pensiero anche se ritenuto irrilevante (la regola fondamentale).

Il procedimento cominciò successivamente a essere più libero da sollecitazioni da parte del medico, come pure venne meno l’esigenza di porre la mano sulla fronte dei pazienti; ciò che rimase del metodo originario fu la posizione sdraiata del paziente sul divano.

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L’interpretazione dei sogni

Su questo argomento potete leggere anche questo articolo.

La scoperta dell’interpretazione dei sogni, a detta dello stesso Freud, è stata il frutto dell’innovazione del metodo di esplorazione dei sintomi nevrotici, cioè l’abbandono della suggestione ipnotica e del metodo catartico in favore delle associazioni libere.

Ma prima, ancora una volta, occorre una breve premessa per comprendere il significato di alcune operazioni psichiche che sono all’opera nei sogni.

Perché i traumi o l’affetto collegato ad essi è dimenticato e relegato nell’inconscio? La natura penosa e dolorosa del trauma spinge l’Io dell’individuo a difendersi dal suo ricordo.

Freud scopre il concetto di difesa e stabilisce che: il sintomo è prodotto dalla difesa, o meglio insorge come compromesso tra l’io in stato di difesa e la rappresentazione respinta.

Tale concetto consente a Freud di inserire l’isteria all’interno di un gruppo più vasto di disturbi psichici nel quale inserisce le nevrosi ossessive, le fobie e le psicosi.

Le tipologie di difesa da Freud individuate sono:

  1. la conversione dell’affetto (isteria da conversione);
  2. lo spostamento dell’affetto (ossessioni e fobie);
  3. La trasformazione dell’affetto (nevrosi d’angoscia e malinconia);
  4. Il rifiuto della rappresentazione e dell’affetto (psicosi con fenomeni di allucinazione).

Il sogno può essere equiparato al sintomo nella misura in cui rappresenta un compromesso fra i desideri pulsionali rimossi e le forze difensive dell’Io.

Freud analizzando un suo sogno, divenuto famoso come il sogno dell’iniezione a Irma, si accorge che il sogno rappresenta l’appagamento allucinatorio e camuffato di un desiderio.

L’analisi dei sogni diviene uno strumento privilegiato del lavoro analitico, perché nel sonno diminuisce il controllo vigile dell’Io e ciò permette l’emergere di strati inconsci, la censura onirica da una parte protegge il sonno, dall’altra permette la soddisfazione camuffata dei desideri proibiti.

Ecco alcune fonti del desiderio da lui individuate:

  1. stimoli endogeni (fame,sete);
  2. episodi del giorno precedente in cui il desiderio sia stato represso;
  3. strati di materiale inconscio;
  4. situazioni della prima infanzia.

Il sogno si compone di:

  • un contenuto manifesto, la storia del sogno, così come viene raccontata dal sognatore;
  • un contenuto latente, il significato del sogno nascosto dietro al contenuto manifesto.

La censura onirica si avvale di alcuni meccanismi, i quali operano per camuffare il vero contenuto del sogno. Tali operazioni costituiscono il lavoro onirico.

Questi sono:

  1. spostamento: per esempio la sostituzione di una persona con un’altra, l’affetto rimane lo stesso (amore, odio), ma viene trasferito su una persona estranea o indifferente. Qui ritroviamo, quindi, il meccanismo di separazione dell’affetto dalla rappresentazione;
  2. condensazione: si verifica quando un elemento del sogno (tema, persona ecc.) ne raggruppa molti, per esempio un personaggio del sogno può condensare caratteristiche di più personaggi, il che vuol dire che il sogno manifesto costituisce una versione molto condensata dei pensieri, sensazioni e desideri che compongono il contenuto onirico latente;
  3. identificazione: il sognatore può identificarsi in altre persone attribuendo loro sentimenti o facendogli assumere comportamenti che egli si vieta pur desiderandoli;
  4. ambivalenza: il farsi sostituire in sogno da un altro personaggio mette anche in luce la propria ambivalenza riguardo ad alcuni desideri, per esempio sessuali. Il conflitto tra desiderio e sentimento di colpa a esso associato viene così risolto con una soluzione di compromesso.

Come accade per i sintomi il nesso fra gli elementi del sogno e gli eventi rimossi è più simbolico che diretto. Freud fissa intere serie di simboli per lo più correlate ai genitali maschili e femminili e al rapporto sessuale, ciò gli valse la rottura con C.G. Jung che considerava quest'ottica, e aveva in parte ragione, troppo semplicistica e riduttiva.

Tutti i corpi cavi, aperti o chiusi, dalla scarpa alla stanza, simboleggiano l’organo genitale femminile, tutti gli oggetti volti in alto o appuntiti simboleggiano quello maschile. La quasi totalità delle attività, dal volare, al correre è attribuita alle funzioni sessuali.

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Sogni d’angoscia e punizione. Conversione nel contrario

Molti critici di Freud hanno portato l’esempio dei sogni d'ansia per confutare l’affermazione secondo la quale, ogni sogno rappresenta la realizzazione di un desiderio.

Secondo Freud, invece, i sogni d’ansia segnalano un insuccesso delle operazioni difensive dell’Io: il contenuto latente è riuscito a forzare le difese e a giungere alla coscienza, cioè al contenuto manifesto del sogno in maniera troppo diretta allarmando, quindi, il sognatore.

Strettamente collegati ai sogni d’ansia, sono i sogni di punizione.

Qui il sogno manifesto, anziché esprimere un desiderio, esprime una fantasia più o meno mascherata della punizione per il desiderio stesso; ancora una volta ci troviamo di fronte ad una soluzione di compromesso.

Altro meccanismo all’opera, nel sogno, è la conversione nel contrario. Un sogno d’angoscia tipico può essere, per una donna, l’inseguimento da parte di un uomo. Il desiderio sessuale proibito si trasforma in una persecuzione e minaccia sessuale angosciosa e subita.

Tutta la gamma degli affetti può subire identico destino: l’odio divenire amore, la tristezza trasformarsi in gioia, l’attrazione sessuale in ripugnanza.

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