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Indice

Chi è Federico Navarro

Federico Navarro nasce a Napoli il 16 giugno del 1924. Cresce in una famiglia antifascista durante il fascismo e diviene egli stesso un antifascista attivo attraverso la stampa e la distribuzione clandestina di volantini e poi partecipando attivamente alle quattro giornate in cui Napoli contribuì, con la sua rivolta a cacciare i tedeschi dalla città. Nel 1948 si laurea in medicina all’Università di Napoli, si specializza prima in Medicina legale e poi in Anatomia patologica, cominciando a lavorare all’Istituto dei tumori. Federico non conosce ancora l’opera di Reich, ma quest’esperienza, che è poi costretto ad abbandonare, lascia una traccia importante che spiega il suo futuro interesse per le biopatie.

Lavorando all’Istituto si accorge che le iniezioni di magnesio producono dei miglioramenti nei pazienti, molti anni più tardi ne comprende il motivo: il magnesio per via intramuscolare provoca la lisi, quindi lo scioglimento dei muscoli, in altre parole, una liberazione d’energia. Quando però vuole intraprendere una sperimentazione sui lisati di muscolo incontra tali pastoie burocratiche che rinuncia e lascia l’Istituto.

Nel novembre del 1954 si offre di andare in Somalia, a Mogadiscio, per organizzare un centro di rieducazione di minorenni, vi resterà un anno. Successivamente si specializza in Neuropsichiatria, entra all’Ospedale psichiatrico criminale di Napoli dove lavorerà come direttore fino al 1968. Nel frattempo, conscio dei limiti della medicina nel campo della malattia mentale comincia un training di Psicoanalisi e, successivamente, anche di Junghiana. Nel 1966 ha occasione di conoscere l’opera di Reich, e con un gruppo di colleghi e amici inizia una vegetoterapia carattero-analitica con Ola Raknes uno degli allievi e amici più affezionati di Reich.

Durante quest’esperienza crea in Italia il Movimento reichiano di cui farà parte anche lo sfortunato Pinelli. Al termine della formazione in vegetoterapia, su invito di Raknes, comincia un lavoro di sistematizzazione delle indicazioni cliniche lasciate da Reich che lo porterà a creare la metodologia clinica per la quale è famoso e che ha insegnato a tutti noi.

Federico crea poi diverse scuole per divulgare il pensiero reichiano e diviene il nomade che conosciamo; i suoi pazienti e allievi si moltiplicano. Milano, Roma, Firenze e poi la Francia e la Spagna sono le tappe dei suoi continui viaggi. Nel 1979 fonda la S.E.Or, Scuola europea di orgonoterapia e nel 1986 viene invitato a Rio de Janeiro, dove un anno dopo si trasferisce. Da due o tre anni è tornato nella sua amata Napoli dove ha fondato l’IFEN: l’Istituto Federico Navarro. Nella notte tra il 9 e il 10 ottobre, con nostro gran dolore, Federico è deceduto: grazie per tutto quello che ci hai insegnato, parte di ciò che siamo oggi lo dobbiamo a te.

La somatopsicodinamica: un nuovo sguardo sulla patologia

La somatopsicodinamica è il primo libro scritto da Federico Navarro, la stesura originaria risale al 1984 ed è in lingua francese. Il testo propone una nuova chiave di lettura delle patologie, dalle più comuni alle più rare. Se da una parte la Somatopsicodinamica appare come uno dei tanti approcci che si sono evoluti in seno alla medicina psicosomatica, essa parte da un presupposto totalmente diverso.

La medicina psicosomatica pur superando l’assunto cartesiano conserva tuttavia la dicotomia corpo-psiche, individuando nella psiche la causa delle malattie, mentre la somatopsicodinamica sposa il concetto reichiano dell’Identità funzionale.

In tale concetto il soma e la psiche rappresentano l’unità funzionale attraverso la quale l’essere umano funziona energeticamente in un equilibrio dinamico che è continuamente influenzato dalle variabili ambientali. Un equilibrio statico o un punto di vista che privilegi l’una o l’altra faccia della medaglia risulterebbe quindi limitato. In pratica non unità psiche-soma, ma identità di funzioni.

Come dice Reich in La funzione dell’orgasmo (p.279) parlando dell'energia bio-psichica «Il concetto di identità funzionale, che dovetti introdurre ex-novo, significa semplicemente che gli atteggiamenti muscolari e caratteriali nell’ingranaggio psichico hanno la stessa funzione; possono influenzarsi reciprocamente e sostituirsi vicendevolmente. In fondo sono inseparabili e nella loro funzione identici». (schema reichiano dell’identità e antitenticità funzionale del soma e della psiche). Non esiste una relazione di causalità ma d’identità.

Il sistema neurovegetativo

Un altro concetto fondamentale, anch’esso alla base del discorso reichiano e, quindi, della somatopsicodinamica, è quello di espansione e contrazione. Questi due fenomeni funzionalmente antitetici, si verificano nello stesso sistema: il vegetativo. Il sistema vegetativo, chiamato anche sistema nervoso autonomo, si compone di 2 settori distinti: il parasimpatico e il simpatico.

Noi sappiamo che Reich postula come basilare della vita vegetativa e della materia vivente in generale, l’antitesi di sessualità e angoscia. La sessualità e l’angoscia, dice Reich, sono direzioni opposte del medesimo processo d’eccitazione.

Nell’eccitazione sessuale domina la reazione parasimpatica dilatatoria, muscolo cardiaco allentato, movimento dei fluidi dal centro alla periferia; nell’eccitazione angosciosa prevale invece la reazione simpatica costrittiva, muscolo cardiaco stimolato, ritiro dalla periferia verso il centro.

Il processo vitale può essere inteso come una costante pulsazione in cui l’organismo continua a oscillare tra espansione vagale, per esempio nell’espirazione, e contrazione simpatica (inspirazione); cioè contatto con se stessi, contatto con gli altri. L’equilibrio dinamico di cui parlavamo all’inizio.

Quest’andamento pulsante è ben espresso nella formula dell’orgasmo enunciata da Reich, che è la formula della vita stessa: Tensione-carica, scarica-distensione. Questa formula per poter funzionare deve trovare un organismo che abbia una circolazione energetica pulsante, senza ostacoli.

Le emozioni e i sintomi

I blocchi energetici sono gli ostacoli che si oppongono alla libera circolazione dell’energia. L’emozione primaria che impedisce, o blocca, o impoverisce il corpo della sua energia è la paura.

Gli stimoli vengono recepiti attraverso l’apparato sensoriale, e generano una sensazione, che può essere percepita come piacevole o spiacevole. L’emozione è il movimento energetico (emozione, da ex-movere), in risposta alla sensazione, e da dentro preme per potersi esprimere (ex-premere).

La percezione può essere gratificante o frustrante, ciò influenzerà la risposta, (cioè il movimento energetico), che riguarderà il sistema simpatico o il parasimapatico, quindi contraendo o rilassando i muscoli.

Gli ormoni, ma soprattutto gli ioni plasmatici con la loro carica elettrica specifica hanno un ruolo importante: gli ioni calcio, nel caso del simpatico, quelli potassio per il parasimpatico. (approfondire)

L’impossibilità di rispondere con un meccanismo di difesa, per esempio la fuga, determina un blocco del livello sul quale ha agito lo stimolo. Il sintomo è correlato al blocco, è l’espressione di un’emozione. Una carenza energetica o la necessità di scaricare l’eccesso energetico fa ammalare il soggetto.

I blocchi e i livelli

Il blocco può essere anorgonotico, dovuto ad una mancanza energetica, oppure iperorgonotico, dovuto ad una stasi energetica.

Federico distingue fra:

  • blocco primitivo: è il primo da un punto di vista biografico;
  • blocco principale: è eretto a difesa del primitivo, generalmente in uno dei livelli diversi da quello in cui si svilupppa il primitivo;
  • blocco secondario: o, meglio, i secondari, sono i nodi dell’estesa rete che forma la corazza muscolare.

I blocchi che costituiscono l’armatura muscolare si dispiegano su sette livelli:

  • occhi-orecchie-naso;
  • bocca;
  • collo;
  • torace;
  • diaframma;
  • addome;
  • bacino.

(Per una descrizione dettagliata dei sette livelli, vedi la sezione del sito a essi dedicata).

Le malattie

Federico distingue fra malattie psicosomatiche e somatopsichiche e le somatizzazioni.

Le malattie psicosomatiche riguardano una paura vissuta nel periodo prenatale che Federico suddivide in embrionale e fetale, quest’ultimo si protrae fino al decimo giorno di vita: si tratta di una paura inconscia e cellulare. Sono le cosiddette biopatie, malattie che derivano da una contrazione e ritrazione delle cellule stesse alterando il DNA, si tratta delle malattie sistemiche e/o degenerative.

La sintomatologia rappresenta un linguaggio espresso attraverso il corpo, è caratteristica dei soggetti che sono incapaci di verbalizzare il perché delle proprie emozioni.

Le malattie somatopsichiche vanno fatte risalire al periodo neonatale che va dal decimo giorno di vita a quello fino all’uso del linguaggio; la paura vissuta in questo periodo è cosciente e ha l’effetto di reprimerlo. Sono biopatie secondarie.

Le somatizzazioni vanno dalla muscolarità fino alla situazione edipica. La paura è cosciente e di tipo reattivo che determina una conversione o una copertura, una fuga della quale il soggetto è cosciente.





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