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Prima parte

Di Antonio Mazzetti

Indice

Introduzione

Vi possono essere due diverse situazioni, e cioè:

  • l’essere umano corazzato, irrigidito dalla sua corazza che pensa in maniera meccanica, crea strumenti meccanicistici e crede che la natura funzioni in maniera meccanica.
    Ne è un esempio la medicina allopatica che considera e tratta l’uomo come una macchina (meccanicismo);
  • oppure, l’essere umano corazzato, che pur essendo irrigidito avverte pulsioni orgonotiche nel proprio corpo ma non le comprende, le proietta all’esterno (ad es. su Dio) e diventa mistico. Egli si forma un’immagine mistica e soprannaturale del funzionamento della natura (misticismo).

Queste concezioni antagonistiche della natura, sono causa di enormi danni per l’uomo e per la vita in genere. Si pensi, ad esempio, alle rovinose guerre di religione fra Indù e Musulmani per la spartizione dell’India, oppure, in chiave meccanicistica, agli effetti dell’era della bomba atomica e dell’inquinamento.

Reich oppone al pensiero mistico e al pensiero meccanicista, il pensiero funzionale che spiega nel libro Etere, Dio e Diavolo.

Il funzionalismo energetico orgonomico è la tecnica di pensiero dell’uomo non fornito di corazza. Questo suo essere non corazzato lo mette in condizione di essere in intimo "contatto" con la natura all’interno e all’esterno di se medesimo.

Egli agisce, come ogni altro animale, in modo funzionale. (Per chiarire meglio questo punto vi raccomando di dare un’occhiata nella sezione del sito riguardante Osho, il paragrafo intitolato Azione e attività).

L’uomo corazzato

L’uomo corazzato, invece, agisce in maniera meccanica oppure mistica.

Secondo Reich non v’è né senso, né fine o finalità alla vita: il funzionalismo vivente è l’essenza stessa della vita. Ciò che vive è privo di corazza, non ricerca un senso o un fine alla propria esistenza, funziona spontaneamente, significativamente, utilmente senza bisogno del tu devi.

L’essere corazzato invece, funziona esclusivamente spinto dal tu devi, oppure io devo. Reich poi si pone delle domande apparentemente ingenue: Perché l’uomo sbaglia da millenni? Ovunque l’uomo crei sistemi scientifici, filosofici o religiosi perché sbaglia in un modo tanto grave, tanto catastrofico e tanto coerente? È necessario che l’uomo sbagli?

Ecco un paio di esempi di carattere storico:

  • Errori di carattere medico prima della conoscenza dell’anatomia furono certamente inevitabili.
    Ma proviamo a chiederci se anche le minacce di morte ai primi studiosi di anatomia furono inevitabili.
  • La terra al centro dell’universo, un errore inevitabile basato sull'ignoranza della natura.
    Ma la morte di Giordano Bruno e l'imprigionamento e la denigrazione di Galilei furono errori inevitabili?

Reich dice che quando l’uomo sbaglia costruisce un edificio mentale errato, ma intensamente coerente, con la stessa intima logica che ritroviamo negli stati di allucinazione paranoica. Anzi, come nella paranoia, i sistemi teorici hanno una particolare relazione con la realtà.

Rivediamo le errate interpretazioni sull’Universo:

  • errore di Tolomeo: la Terra al centro dell’Universo;
  • Copernico corresse l’errore ma mise il Sole al centro;
  • Keplero fece passi avanti, ma solo parzialmente.

Indagando sul nocciolo di tali errori si nota la presenza di un fattore costante: i concetti di immobilità e di assoluto. È come se il pensiero umano non sapesse liberarsi dell’idea di ciò che è statico e non riuscisse a concepire il problema del flusso o movimento.

Quindi il primo sostanziale errore è il concetto di Assoluto che l'uomo attribuisce a ogni sua verità e scoperta. Assoluto e statico, cioè definitivo. Il secondo errore riguarda la colpa che si è affiancata all’assoluto.

A partire dal peccato originale, sia le scoperte scientifiche che la religione, hanno attribuito a qualcosa o a qualcuno la colpa degli errori e dell’infelicità.

  • Colpa del peccato (religione).
  • Colpa della vita emozionale inconscia (psicoanalisi).
  • Colpa della Società e della storia (Marx e comunismo).
  • Colpa dell’ereditarietà (medicina moderna).
  • Colpa della natura peccaminosa (religione).

Ogni sistema dottrinale (ideologico), risulta logico ed esatto, proprio come un sistema di pazzia (paranoia). La sua inesattezza si rivela soltanto a chi ne è esterno, a chi pone domande in apparenza semplici e sciocche.

Per esempio chi non abita a New York potrebbe domandarsi come mai otto milioni di persone si sono rinserrati così strettamente su di una piccola isola, da poi dover costruire edifici di decine di piani per risparmiare spazio! È necessario considerare la vita umana dal punto di vista di ciò che vive e non da quello della:

  • Religione
  • Industria
  • Leggi statali
  • Cultura

Le domande semplici possono apparire folli o infantili se viste da questi punti di vista. Ecco alcuni esempi di domande semplici che il Ricercatore Orgonico si pone:

  • Perché falliscono tutti i progetti sociali dei partiti politici?
  • Perché tanti propositi di amore per il prossimo, democrazia, libertà, ideali e aspirazioni che sono ovunque le stesse finiscono sempre per fallire?
  • Se la natura ha disposto la maturità sessuale nella pubertà, perché allora l'amore e il sesso a quell'età è proibito?
  • Perché i bambini sono così crudelmente maltrattati, da dove viene il diffuso odio per il bambino?
  • Perché si vota in ogni angolo del mondo per eleggere funzionari, e non si vota mai per scegliere tra la guerra o la pace?

A ogni domanda c’è una risposta chiara, esauriente e assolutamente logica soltanto se si segue lo schema di chi è inserito in quella lucida follia. Ma perché gli esseri umani sbagliano in modo così evidente e poi si abbarbicano così ferocemente a tali errori? Perché l'uomo odia così fortemente chi propone nuove verità che contrastano con le vecchie ideologie? Occorre soltanto trovare la fonte dell'ostinato errore umano.

Cominciano col dire che, mentre si possono vedere e descrivere le obiettive funzioni della natura, non è possibile nessun giudizio indipendente da parte delle percezioni sensoriali. Le percezioni dei sensi, infatti, appartengono all'apparato percettivo soggettivo dello studioso.

Reich afferma che dopo aver partecipato anche lui ai vari errori della mente, ha saputo, però, ravvedersi e correggersi. Egli afferma quindi che il disastro dei continui errori umani è attribuibile alla struttura patologica, ossia al corazzamento patologico dell’essere umano.

Ma anche la corazza è un meccanismo difensivo, per cui probabilmente il problema sta nella relazione dell’essere vivente umano con l’energia cosmica che lo governa.

Tutti scaricano proiettivamente la colpa ad altri, ma non si tratta di nessuna colpa, dice Reich, bensì di una catastrofe ancora oscura, avvenuta nello svolgimento evolutivo dell’uomo. Il corazzamento biologico è il gigantesco meccanismo centrale del decorso errato.

Il corazzamento è l’unica funzione che agisce contro la mobilità della funzione vivente, è nato come azione frenante. Da qui l’idea errata dell’assoluto, dello statico ecc. L’essere umano ha sbagliato soprattutto nei concetti di Dio, etere e uomo. Per di più, Dio ed etere sono talmente simili negli attributi da far ipotizzare una radice comune.

In definitiva l’essere umano ha dovuto proiettare la percezione dell’energia orgonica o misticamente su Dio, o meccanicamente nell’etere perché la corazza caratteriale non ha permesso la presa di coscienza dell’esistenza dell’energia orgonica che tutto pervade, essere umano compreso.

La corazza ha impedito la presa di coscienza e la comprensione dell’energia orgonica perché l’uomo non era ancora in grado di sentire la forma vitale dell'Orgone dentro di sé.


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