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La proiezione

Di Antonio Mazzetti

Indice

Definizione del meccanismo della proiezione

La proiezione è uno dei più importanti meccanismi di difesa dell’essere umano.

Ricordate il funzionamento del cinematografo, proiettare significa quindi, produrre immagini su uno sfondo neutro, immagini che appaiono assai realistiche.
Nel meccanismo proiettivo, l’individuo proietta esternamente a sé:

  • fatti;
  • sentimenti;
  • emozioni;
  • reazioni.

Questi, poiché sono proiettati, non vengono più riconosciuti come propri.

Per esempio, un bambino piccolo che fa un danno, spaventato per la possibile punizione, potrebbe difendersi dalla paura e sollevarsi dal peso della colpa incolpando altri, addirittura un pupazzo di peluche pur di non rischiare la punizione stessa.

Purtroppo tale meccanismo infantile, messo in atto dal bambino per proteggersi da sensazioni di colpa assai sgradevoli, spesso si cronicizza e rimane attivo (e inconscio) anche nell’età adulta. Naturalmente, utilizzato dal bambino è facilmente smascherabile. Può suscitare addirittura sentimenti di tenerezza (non sempre, a volte lo prenderesti a schiaffi). Utilizzato da un adulto, invece, viene camuffato in modo estremamente logico e razionale, ed è quindi difficilissimo da smascherare, almeno al soggetto che lo attua. Altresì, suscita in chi lo subisce sentimenti di rivolta.

Possiamo suddividere le proiezioni in:

  1. proiezioni di proprie sensazioni, emozioni, sentimenti;
  2. proiezioni di proprie situazioni del passato,situazioni che poi, a parte l’essere proiettate, vengono addirittura costruite o facilitate dal soggetto al fine di poter meglio proiettare;
  3. proiezione di proprie figure parentali, madre e padre;
  4. proiezione di proprie aspettative fantasmatiche.

Alcuni esempi di proiezione

  1. Proiezione di proprie sensazioni ed emozioni: un marito entra in casa e, prima ancora di salutare la moglie, le domanda se è arrabbiata. Lei risponde di no ma lui continua, di tanto in tanto, a domandare se c’è qualcosa che non va; magari, fa questa domanda perché è stato fino a quel momento insieme all’amante e, essendo pieno di sensi di colpa negati, proietta sulla moglie la sua paura di vederla arrabbiata se conoscesse la verità.
  2. Proiezione di proprie situazioni del passato: spesso nei gruppi di ogni tipo si proietta la propria madre; non solo le singole persone, ma il gruppo come tale diventa una proiezione materna. Per cui se abbiamo avuto una madre invadente, vivremo il gruppo come invadente, una madre fredda, gruppo freddo, una madre colpevolizzante, gruppo colpevolizzante. Se abbiamo avuto una madre e una famiglia litigiosa, tenderemo a favorire le liti nei gruppi per rivivere l’atmosfera emotiva dei rapporti familiari.
  3. Proiezioni delle proprie aspettative: vale per molte cose e in molte circostanze, ma l’esempio più calzante e completo è l’innamoramento.

L’innamoramento

È una colossale proiezione delle proprie aspettative, anzi, come diciamo noi, del proprio mondo di aspettative fantasmatiche non appagate nell’infanzia.
Due persone che si incontrano e si innamorano si sono già sondate inconsciamente e hanno rispettivamente valutato le reciproche caratteristiche; per questo motivo, l’innamoramento non avviene mai a caso. Infatti, ognuno sceglie sempre la persona giusta, perché guidato dal proprio Sé. La persona di cui ci innamoriamo è la persona giusta tra quelle vicine e disponibili per creare le giuste condizioni che ci possono far evolvere, e non come speriamo noi la persona giusta per appagare il nostro mondo fantasmatico delle aspettative.

Se ne siamo capaci, quindi, possiamo sfruttare l’innamoramento come occasione per crescere ed evolvere. Se invece non vogliamo vedere le nostre problematiche, le nostre aspettative saranno continuamente inappagate fino ad arrivare inevitabilmente a cocenti delusioni, spesso vissute drammaticamente.

Ma l’innamoramento, come scrive Pierrakos, ha anche aspetti assai positivi.
Pierrakos lo chiama Eros e lo definisce la più importante forza esistente, un ponte tra il Sesso e l'Amore; quindi, diverso dall’uno e dall’altro.

L’Eros ha vita breve, come il primo stadio di un missile: si dissolve se l’individuo non sa o non impara ad amare; tuttavia, esso catapulta l’Anima fuori dal ristagno energetico esistenziale.

Molte persone scelgono solo l’eccitamento dell’Eros ma non il duro lavoro necessario ad attraversare il ponte verso l’amore. L’Eros finisce in una profonda delusione (l’innamoramento) con conseguente nuova stagnazione energetica, che spesso viene chiamata depressione.

Come si supera la proiezione

La proiezione, come abbiamo visto, determina spesso una negazione della colpa e uno spostamento all’esterno al fine di eliminarla. Tale spostamento può agire o negando la colpa per tenerla a bada, o eliminando direttamente il pericolo della punizione, spesso intesa come abbandono affettivo.

Proiettando, quindi, si evita di fare i conti col cambiamento che sarebbe inevitabile se ci si responsabilizzasse della propria colpa e delle proprie responsabilità umane.
La proiezione è un meccanismo difensivo che già nel bambino tende ad evitare la colpa. Quando ci sentiamo in colpa aspettiamo da un momento all’altro la punizione. La punizione generalmente è l’abbandono affettivo della madre.

Come si supera la proiezione? Per farlo, si possono seguire le seguenti tappe:

  1. coscientizzare il meccanismo;
  2. conoscere bene i modi e le situazioni in cui essa si manifesta. Non basta conoscere i meccanismi ma come, in quale modo, in quale situazione io proietto, come proietto. Ognuno proietta a modo suo;
  3. messa a fuoco costante di come e quando si ricorre alla proiezione;
  4. vivere secondo la regola fondamentale di individuare sempre i propri dinamismi, cioè di comprendere come certe nostre situazioni attuali dipendono e scaturiscono dalle nostre problematiche infantili non risolte. Nell’analizzare tali situazioni consideriamo sempre l’altro in modo totalmente non colpevole e non responsabile, anche se ciò non è vero, perché questo ci aiuta a vedere la nostra parte di responsabilità e colpa;
  5. ricostruire il proprio passato e i motivi per cui si è ricorso alla proiezione, quindi individuare e vivere:
    • il proprio odio;
    • il proprio dolore e vuoto interiore;
    • percorrere il processo del perdono.

Così si eliminerà la proiezione, altrimenti, essa continuerà sempre in maniera camuffata.


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