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La rimozione in chiave psicanalitica e reichiana

Di Antonio Mazzetti

Indice

Definizione del meccanismo della rimozione

La rimozione è il più importante dei meccanismi di difesa umani. Esso funziona in modo che il soggetto che rimuove, riesce a dimenticare completamente l’oggetto rimosso, escludendolo totalmente dalla propria coscienza. Esiste anche una rimozione parziale e cioè si escludono dalla coscienza le emozioni collegate all’evento, mentre se ne mantiene il ricordo razionale.

Il meccanismo ha l’importante funzione di eliminare un trauma troppo doloroso per il soggetto, e consentire comunque lo sviluppo della vita. Ma ogni situazione rimossa, rimane comunque attiva nell’inconscio al fine di poter essere digerita nel futuro. Rimanendo attiva, quindi, produce limitazioni anche gravi alla vita del soggetto che ne impediscono l’effettiva, profonda realizzazione.

A noi dell’Arcano piace far vedere il processo di rimozione come un processo di incistamento dell’oggetto rimosso al fine di ridurne i danni e limitarne l'influenza sull’intero organismo. Ma come ogni ciste attiva, rischia di continuare a ingrandirsi e arrivare, quindi, danneggiando gli organi, a danneggiare gravemente l’intero organismo. Ogni ciste quindi va controllata nel suo ingrossarsi ed eventualmente tolta con un intervento chirurgico.

Ma potremmo, e spesso è così, non essere nemmeno a conoscenza di avere "incistato" qualcosa in passato per poter continuare a vivere. Quindi vediamo prima come si possono scoprire le proprie rimozioni.

Come scoprire le proprie rimozioni

Prima di tutto ci si possono porre un paio di domande apparentemente banali, che difficilmente la gente si pone con onestà:

  • Sono felice con e di me stesso?
  • Sono soddisfatto di quello che sono?

Queste semplici domande non se le pone quasi nessuno perché vengono immediatamente (e sottolineo immediatamente) fatte seguire da un perché che spiega in modo assolutamente falso e inefficace le motivazioni della propria infelicità.

È chiaro che si può ipotizzare la presenza di rimozioni solo se non si trovano risposte fittizie a quelle due semplici domande. Non trovando una autentica risposta a quelle domande, senza darsene di false, si può decidere di cambiare qualcosa della propria vita accettando che c'è qualcosa che non va in noi.

A questo punto è importante farsi aiutare da una guida, da qualcuno che può vedere in noi quello che noi non possiamo né vedere né ipotizzare, ossia il nostro inconscio.

Con l’aiuto di una guida cominciamo ad analizzare la parte di noi che non conosciamo e rifiutiamo di conoscere.
Torniamo ora alla rimozione. Sono sostanzialmente rimosse

  • le sensazioni;
  • le emozioni;
  • i sentimenti;
  • i ricordi traumatici;
  • le situazioni traumatiche.

Le situazioni che ci sono indifferenti, cioè che non sono traumatiche o conflittuali, vengono invece soltanto dimenticate; ma questo è un concetto diverso dal rimosso, nel quale il soggetto rifiuta di ricordare.

È compito della guida aiutare la persona a far affiorare il rimosso e a rivivere le emozioni rimosse al fine di elaborarle e poter di nuovo usare quelle emozioni nella propria vita quotidiana al servizio di un corretto e completo vivere e sentire.

La rimozione in chiave reichiana

In linea generale la rimozione per i reichiani è sempre il principale meccanismo di difesa, ma con alcune aggiunte sostanziali.
Sono rimosse anche:

  • le sensazioni corporee che causano paura o altro,
  • le emozioni, come per gli psicoanalisti, ma per i reichiani, esse sono rimosse ma controllate e bloccate nella corazza caratteriale e muscolare.

Ossia la rimozione si attua attraverso i blocchi e l’insieme dei blocchi determinano il carattere. Infatti agendo sui blocchi muscolari, al momento del loro scioglimento, avvengono delle catarsi emozionali e si manifesta spontaneamente il ricordo del trauma che ha generato il blocco.

Noi reichiani pertanto crediamo che esiste una memoria corporea anche nei muscoli, totalmente differente dalla memoria della corteccia cerebrale.
Nei blocchi vengono rimosse sostanzialmente:

  • angoscia (paura);
  • ira (odio);
  • piacere.

Pertanto la rimozione si elimina accettando di vivere e sentire soprattutto l’angoscia e l’ira. Per quanto ci riguarda noi dell’Arcano aggiungiamo la rimozione:

  • del dolore;
  • del vuoto.

Il dolore e il vuoto sono elementi fondamentali di cui tenere conto per una corretta elaborazione delle proprie nevrosi e per la propria evoluzione.

Va inteso che la rimozione del vuoto e del dolore è molto più profonda nella stratificazione dell’inconscio ed essa è protetta dalla rimozione dell’angoscia (paura) e dell’odio (aggressività).

Quindi l’affiorare alla coscienza del dolore e del vuoto è un compito molto più complesso di quello relativo dell’affiorare alla coscienza dell’odio o dell’angoscia.

Strumenti per l’affioramento del rimosso

Riteniamo lo strumento reichiano il più valido strumento per l’affioramento del rimosso. Un altro strumento, molto utile, ma molto più difficile da utilizzare è un corretto e onesto utilizzo della propria ragione.

Ma proprio un corretto e onesto utilizzo della propria ragione sembra impedito all’uomo attuale così sovraccarico di meccanismi difensivi che lo fanno essere continuamente falso e disonesto con sé stesso.

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