Noi dell’Arcano (Associazione per la realizzazione della capacità amorosa naturale ergonomica), ci associamo al fine di realizzare in noi e tra noi un rapporto amoroso, rispettoso delle leggi orgonomiche universali. Riteniamo che l’amore e l’odio (adgredior), siano una stessa forza con direzioni opposte, quindi un binomio inscindibile non separabile. La separazione, contro natura, fatta nel corso della storia che ha finito per riconoscere l’amore come positivo e l’odio come negativo è causa di una profonda scissione, che danneggia lo sviluppo e la serenità dell’essere umano. Pertanto, ci proponiamo di riconsiderare nel giusto senso tali forze e vederne gli aspetti positivi e negativi, vedere il bene e il male da differenti prospettive.


Sinonimi della forza istintuale

Amore Odio
   
Apertura Chiusura
Tenerezza Fermezza
Armonia Disarmonia
Convergenza Divergenza
Gentilezza Asprezza
Integrazione Differenziazione
Cielo Terra
Giorno Notte
Caldo Freddo
Superficie Interno
Maschile Femminile
Yang Yin

Analizzando i termini elencati, vediamo come ogni coppia di opposti sia formata da elementi che hanno in sé qualità positive e necessarie alla vita. La vita è pulsazione e ha sempre bisogno dei due poli e dell’oscillazione fra essi per essere tale. Concepire il bene come amore e il male come odio significa distruggere la pulsazione, legge fondamentale della vita. Significa cioè spingere alla formazione di maschere comportamentali e alla rimozione dell’odio nella profondità dell’inconscio, cioè alla scissione della personalità. Da sempre l’essere umano ha cercato il Bene e aborrito il Male. Il Bene e il Male esistono, ma non vanno confusi con le forze naturali istintuali; vanno ricercati nell’uso che si fa di tali forze. Sia l’odio, sia l’amore possono quindi essere usati per il Bene o per il Male. Amore possessivo e odio distruttivo, ad esempio, sono chiari esempi di male. Proponiamo di considerare bene tutto ciò che tende all’armonia con lo sviluppo evolutivo del singolo, dell’umanità, del cosmo, e male tutto ciò che contrasta e minaccia tale sviluppo. Crediamo altresì che un’attività creativa può nascere nel Bene e trasformarsi in Male e viceversa (come ad esempio lo sviluppo tecnologico e il consumismo). È quindi necessario vigilare e affrontare con coraggio le necessarie correzioni di rotta, sia del proprio agire che del proprio pensare. Lo sviluppo avviene a spirale, ripassando ogni volta sulle stesse posizioni, ma a livelli più elevati. La spirale è la forma scelta dalla vita per esprimersi. Prendete ad esempio il DNA; tutta la vita si esprime a spirale. Essa si sviluppa attraverso infinite correzioni di rotta, in un costante equilibrio tra forze centrifughe (amore) e forze centripete (odio). La centrifuga porta fuori a prendere spinte tangenziali, la centripeta porta dentro a implodere in se stessi. La vita è un costante equilibrio fra dentro e fuori, tra integrazione e autoasserzione. Quando per troppo tempo una delle due forze prende il sopravvento, ci troviamo fuori dalla spirale e sentiamo mal-essere. Il ben-essere si ha quindi quando si è all’interno della spirale evolutiva del proprio progetto del Sé. Gravi deviazioni dalla spirale sono molto spesso prodotte già nell’infanzia, addirittura nella vita intrauterina. Ciò avviene nella relazione con i propri genitori, sia a causa della loro deviazioni che per la pressione della società. Le nostre attitudini naturali vengono deformate e deviate dalle offese dei genitori e degli educatori sociali al nostro naturale sviluppo. Divenuti adulti, ci ritroviamo sovente in un profondo mal-essere, difficile da correggere e superare, ma anche assai difficile da conoscere e capire nelle sue cause e nelle sue manifestazioni. Tuttavia, le ricerche e gli studi di Freud e di quanti lo hanno seguito, ci hanno ampiamente dimostrato che il ricentrarsi in sé stessi è possibile, anche se molto doloroso; e, soprattutto, emerge sempre più che i veri nemici di tale processo sono le parti false della nostra personalità, cui siamo profondamente attaccati. Pertanto, condividendo quanto scoperto da Reich, Pierrakos e Mercurio, ci impegniamo ad aiutarci reciprocamente a superare l’attaccamento egoico al nostro falso Sé, per ritrovare ciascuno il nostro centro evolutivo e il nostro ben-essere. Il processo di smantellamento dei propri falsi Sé può durare tutta una vita e presuppone l’utilizzo delle tecniche introspettive più svariate, oltre a un considerevole impegno personale. Ma l’impegno personale spesso non è sufficiente: quello che si fa da soli non può nemmeno lontanamente paragonarsi a ciò che si riesce a fare in un gruppo. Pertanto, vogliamo credere nell’incontro circolare amoroso e, quindi, vogliamo ricercare una nuova espressione del matrimonio, della famiglia (oggi totalmente in crisi) e dell’amicizia. Voglio quindi stipulare con il mio partner un nuovo patto matrimoniale e con voi un nuovo patto d’amicizia, alla ricerca di un amore circolare nuovo e creativo. A tal fine mi impegno a:

  • conoscere e ri-conoscere con voi e attraverso voi il mio rimosso;
  • conoscere e assumere sia il mio odio che il mio amore negativi per trasformarli, nel tempo, in forze evolutive, assertive e integrative, positive;
  • conoscere, riconoscere e combattere in me e in voi:
    • la progettualità vendicativa, la progettualità reattiva e quella distruttiva;
    • il possesso;
    • il potere come volontà di dominio;
    • l’odio per il diverso in ogni sua forma;
    • il potere manipolatorio;
    • la paura;
    • le scissioni della personalità e le loro conseguenti maschere comportamentali;
    • la vergogna;
    • l’odio distruttivo contro sé e gli altri, soprattutto nelle sue espressioni più sottili;
    • i sensi di colpa;
    • il vittimismo;
    • l’invidia;
    • l’avidità.
Noi tutti siamo consapevoli che la maggior parte di tali sentimenti sono stati scelti da ciascuno di noi, anche se in forma inconscia, prima dello sviluppo della coscienza e della capacità di ragionare, se non, addirittura, nel grembo materno. Essi ci sono serviti per difendere la nostra vita da offese e sofferenze allora non sopportabili, per tale ragione, un’autentica volontà evolutiva deve tener conto del loro radicamento profondo nel nostro animo e accettare, quindi, di lavorarci con costanza, pazienza e astuzia sempre nuove, al fine di ottenere dei risultati tangibili. Mi impegno a usare, con me stesso e con voi, pazienza e costanza nella continua ricerca della verità e quindi mi propongo di ricordare e condividere con voi questi princìpi:
  • ciascuno è responsabile delle proprie azioni e delle proprie situazioni;
  • ogni disagio, fastidio, negatività che l’altro mi suscita ha sempre un risvolto negativo nella mia personalità ed è importante per me risolverla, invece di pretendere dall’altro lo scioglimento della sua negatività. Il mio ben-essere dipende soprattutto da me;
  • il mio ideale di perfezione narcisistico m’impone di essere perfetto e senza colpa e mi è intollerabile scoprire di non esserlo. Perciò vi odio se mi giudicate e se mi accusate. Le vostre imperfezioni mi offendono come se fossero le mie, e le vostre differenze comportamentali e di pensiero sono sempre difetti che minacciano la mia integrità. Desidero quindi eliminarvi con il disprezzo, condannandovi senza appello e con la chiusura, anche se faccio spesso emergere un finto consenso e una falsa accettazione. Voglio pertanto riconoscere e abbattere quest’ostacolo con continuità, ogni volta che mi si affaccerà nell’animo, per non rendere vano il nostro patto d’amicizia;
  • non voglio più fare la vittima, perché ogni vittima si trasforma sempre in carnefice;
  • non voglio soffrire per espiare (sensi di colpa) ma per creare per me e per voi una vita gioiosa e che abbia un senso;
  • voglio considerare i conflitti fra me e voi come occasioni potenziali per vedere e assumere i miei difetti e il mio passato, anche quello intrauterino,ripercorrendo i sentimenti e il vissuto infantile nelle occasioni che voi mi darete per potermene affrancare, trasformando la vendetta e la volontà omicida/suicida in voglia di amare e creatività;
  • voglio trasformare il potere in potenza creativa;
  • voglio ricordare la scaletta evolutiva in cui crediamo:
    • evidenziare il rimosso;
    • assumere l’odio vendicativo, l’odio reattivo e quello distruttivo;
    • accettare l’angoscia;
    • accettare il dolore;
    • perdonare;
    • attraversare il deserto;
    • costruire il giardino.

Mi impegno infine a:
  • riconoscermi e riconoscervi come persone e amici;
  • cercare la verità e il senso della vita con lealtà, umiltà e costante pazienza;
  • uscire dal mio egoismo e dal mio orgoglio per conoscervi e farmi conoscere, per realizzare insieme un po’ di gioia di vivere e non una illusione narcisistica e perfezionistica falsa;
  • riconoscere la mia distruttività, la mia invidia e la mia impotenza nel fare e nel chiedere il vostro aiuto senza pretendere che esaudiate i miei bisogni;
  • credere e pensare che il conflitto possa essere di aiuto e non di ostacolo e che anch’io sbaglio e commetto molti errori. Mi impegno quindi a favorire in autenticità lo scioglimento e il superamento dei conflitti tra noi, soprattutto con il lavoro su me stesso ma anche con il perdono e proponendo una nuova apertura nel rispetto dei tempi dell’altro;
  • parlare dei conflitti il prima possibile con una comunicazione non violenta e a non rinchiudermi nel mio orgoglio ferito che vuole solo la morte degli altri. Voglio invece esercitare la mia capacità riparativa e voglio aver fiducia nella mia e nella vostra capacità di perdonare e di chiedere perdono;
  • rispettare la mia e la vostra paura e soprattutto i tempi necessari alla sua elaborazione e superamento; vi chiedo però anche di impegnarci a non negarla più o nascondercela reciprocamente. È importante, nel “tenere a galla” le nostre paure, l’impegno a non far più la vittima per non colpire gli altri. La vita è equilibrio fra coraggio e ritiro, sforzo e riposo, attacco e difesa. Solo il saggio sa dosare bene queste forme contrapposte;
  • credere nell’amicizia, perché la forza di uno non è la forza di molti. Quello che si può creare in un gruppo è diverso da ciò che si può fare da soli. La somma di energie dona energia nuova che prima non esisteva e non è la semplice somma delle componenti;
  • cercare con voi una nuova amicizia – poiché un muro di dolore e di offese distrugge sempre le amicizie o le rende assolutamente superficiali e inutili – basata sull’impegno a cercare la verità, l’armonia e il senso della vita, affrontando l’abbattimento del muro;
  • creare con voi autentica solidarietà e reciprocità, affinché ciascuno di noi possa condividere con il gruppo le sue ricchezze interiori e la sua creatività;
  • cercare il mio vero Sé e costruire con voi il vero Sé di gruppo;
  • cercare con voi il nostro senso della vita, che si basi su una verità che sia scientifica e spirituale insieme e riuscire a vivere la mia vita come un meraviglioso dono, in ogni circostanza, invece che un diritto imprescindibile spesso calpestato dagli eventi;
In conclusione, ci associamo per provare a contattarci e trattarci con amore autentico, sciogliendo l’odio distruttivo e trasformandolo in autentico adgredior per la vita o, se volete, in autentica gioia di vita. Il compito che ci diamo è estremamente importante, perché a nostro avviso la vita ha un senso e tale senso si può solo intuire e non dimostrare scientificamente. Per questo, vogliamo ritrovare quella fede in un “Dio” e, soprattutto, nella vita e nel nostro Sé profondo, che abbiamo tutti perso a causa della sana ribellione alle religioni inique e dannose dei nostri genitori. A tal fine ci proponiamo di ricercare e approfondire, anche in forma teorica, il nostro senso della vita, la nostra fede e la nostra spiritualità. definizione del nome e della funzione del ricercatore spirituale Il nome con cui ci chiameremo sarà quello di “ricercatore spirituale dell’ARCANO”, colui che, credendo nell’identità funzionale tra corpo, psiche e spirito, crede che le malattie corporee e quelle psichiche coinvolgano profondamente i sentimenti umani e, di conseguenza, l’animo umano. Qualunque intervento quindi tendente al ben-essere dell’individuo non può prescindere da considerazioni sulla sua visione della vita anche in senso spirituale. Le malattie e le sofferenze vengono da noi interpretate come messaggi profondi del Sé, che ci indica cosa non va nella nostra vita attuale. Consci perciò, dello sviluppo scientifico, sia medico che psicologico, ma anche delle loro deviazioni narcisistiche, proponiamo la nostra visione della vita in chiave esistenziale e spirituale, quale alternativa per la ricerca di quel ben-essere tanto difficile da trovare. Chi è laureato in medicina si proporrà anche come medico, così come chi è laureato in psicologia si proporrà anche come psicologo. Chi, invece, non possiede tali titoli, astenendosi dal proporre tecniche pertinenti a queste professioni, sarà d’aiuto agli altri con la propria visione filosofica e spirituale della vita accompagnandoli e insegnando loro le tappe del cammino esistenziale della vita stessa nelle forme in cui crediamo.






Sigmund Freud

Wilhelm Reich

Osho Rajneesh

Antonio Mercurio

Louise Hay

Federico Navarro

Antonio Mazzetti

Laura Rita