Libido, sessualità e angoscia

Indice

La teoria tossicologica dell’angoscia

Il periodo che esamineremo da adesso in avanti abbraccia l'arco di tempo che va dal 1895 circa fino all’inizio del nuovo secolo, il Novecento. Questa fase freudiana è caratterizzata dall’autoanalisi di Freud, che tanta parte avrà poi nella stesura dell’opera nota come Interpretazione dei sogni, e dalla sua intensa corrispondenza con Fliess.

Freud si è rassegnato alla perdita di Breuer, spaventato dalle teorie sessuali freudiane, e si avvicina maggiormente a Fliess, che considera un esperto della biologia e della chimica dei processi sessuali, un campo che egli intende approfondire. Lo scopo palese di Freud è quello di fondare la psicologia sulle stesse basi materialistiche delle altre scienze naturali.

Egli concepisce la mente come una macchina governata dal flusso di forze energetiche e queste, obbediscono a un principio di costanza. In base al principio di costanza l’individuo è un sistema di energia chiuso, le tensioni si sviluppano all’interno di questo sistema e da esso devono essere scaricate perché la meta dell’apparato psichico è mantenere la stimolazione il più possibile vicino allo zero.

Se l’affetto associato ad eventi traumatici non è adeguatamente scaricato a causa di circostanze esterne o conflitti morali, diviene patogeno.

In pratica se un canale di scarica si chiude deve esserne trovato un altro. Cioè, l’affetto, separato dalla rappresentazione trova una diversa via di scarica, quindi viene convertito, spostato, proiettato ecc.

In base a quest’ipotesi Freud aveva potuto raggruppare, come nevrosi da difesa, un ampio gruppo di disturbi (isteria, nevrosi ossessiva, paranoia).

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Nevrastenia e nevrosi d'angoscia: le Nevrosi Attuali

Freud s’interessa a un altro tipo di disturbo noto, a quel tempo, con il nome di nevrastenia. Così era definita una condizione caratterizzata da debolezza nervosa, cefalee, dispepsia, costipazione, impoverimento delle attività sessuali.

Egli distingue, all’interno di questa sindrome, un quadro clinico caratterizzato dal predominio dell’angoscia che definisce, appunto, nevrosi d’angoscia, individuando come causa comune, per entrambe, un disturbo del metabolismo sessuale.

Più tardi egli definirà la nevrastenia e la nevrosi d’angoscia come nevrosi attuali, in opposizione all’isteria e alle ossessioni che propose di chiamare psiconevrosi.

Perché nevrosi attuali? Perché la specificità delle nevrosi attuali, secondo Freud, è che la causa che le determina non va cercata nei conflitti infantili, bensì nell’assente o inadeguato soddisfacimento della sessualità attuale.

In che modo Freud mette in relazione la sessualità con l’angoscia?
Ricorrendo, per la prima volta, alla libido, un termine mutuato dal medico e sessuologo Moll, suo contemporaneo, che lo usava nel senso di pulsione sessuale. La pulsione sessuale, secondo Freud, ha origine nel corpo e precisamente nelle vescichette seminali, dove sono prodotte le sostanze sessuali. Quando queste hanno raggiunto una determinata quantità, lo stimolo, mediante terminazioni nervose sensibili, è trasmesso alla corteccia cerebrale dove viene registrato come pulsione sessuale (componente psichica della libido).

Nei soggetti che praticano un’eccessiva astinenza sessuale, o sperimentano esperienze sessuali frustranti (coito interrotto) sono all’opera due fattori comuni, l’accumulazione di tensione sessuale e l’assenza o l’insufficienza di elaborazione psichica dell’eccitazione sessuale somatica che, non entrando in connessione con adeguate rappresentazioni sessuali non porta poi alla reazione specifica (coito).

Nel malato d’angoscia alla produzione somatica delle sostanze sessuali non segue la trasformazione della libido somatica in quella psichica, cosicché la tensione della libido somatica, rimanendo nella sfera fisica, si trasforma in angoscia.

Ciò che ci preme di sottolineare, rispetto a queste argomentazioni freudiane, è il collegamento tra angoscia e sessualità. Freud, in seguito, si disinteresserà delle nevrosi attuali, sono disturbi che riguardano la sfera somatica, dirà, non psichica, e quindi inadatti ad essere trattati con la psicoanalisi. Invece rappresenteranno il punto di partenza delle ricerche di Reich sull’angoscia da stasi.

Quando, più tardi, Freud riprenderà il discorso sull’angoscia, lo farà ribaltando la sua prima teoria. L’angoscia non sarà più considerata la conseguenza della repressione o frustrazione sessuale, ma la causa. L’angoscia sarà considerata per la sua funzione di segnale di pericolo per L’Io e svincolata definitivamente dalla sessualità.

Reich, al contrario, ritiene che il conflitto psichico e l’ingorgo somatico si potenzino vicendevolmente. È la stasi sessuale ad alimentare la nevrosi e quindi nessun miglioramento reale è possibile se non si ripristina la capacità di scaricare una quantità di energia sessuale pari a quella accumulata.

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Progetto di una psicologia scientifica

Questo progetto è un abbozzo scritto da Freud negli ultimi mesi del 1895, un manoscritto che inviò a Fliess e del quale poi si disinteressò completamente. Si tratta ancora del tentativo, poi abbandonato, di creare un ponte fra gli aspetti dell’accadere psichico e il loro corrispettivo neurologico. Una distinzione che Reich, poi, supererà con il concetto di identità funzionale.

Il succo del progetto è la divisione, che Freud fa, del sistema nervoso in tre sistemi neuronici: primario, secondario, terziario. Si può notare che qui, per la prima volta, Freud utilizza una tripartizione dell’apparato psichico che poi adotterà nelle successive descrizioni note come prima e seconda topica:

  • sistema primario: è la parte istintuale, la prima a formarsi, la più antica (il futuro Es), è deputato alla ricezione degli stimoli e funziona in base al principio di costanza e inerzia (completa scarica dell’energia). Quando questo sistema non può sfuggire all’aumento di eccitazione, per esempio quando lo stimolo è interno, allora investe di energia il secondo sistema;
  • sistema secondario: è la memoria, qui, su base associativa (stimolo-soddisfazione), si creano le immagini mestiche, che, caricate di investimento lipidico, funzionano come sua valvola di scarico; sono le immagini che, secondo Freud, rappresentano il ricordo inconscio delle esperienze piacevoli e spiacevoli e che determineranno il comportamento;
  • sistema terziario: è quello cosciente, attribuisce una qualità alle percezioni, è la sede del pensiero (il futuro Io) e delle sensazioni coscienti.

Coerentemente alla descrizione dei tre sistemi neuronici, Freud descrive il funzionamento mentale come regolato da due processi fondamentali:

  • il processo primario, in cui l’energia fluisce liberamente, passando senza ostacoli da una rappresentazione all’altra secondo meccanismi di spostamento e condensazione. Il processo primario è regolato dal principio del piacere,che è un principio economico che ha per scopo quello della gratificazione immediata, ovvero, di evitare il dispiacere e di procurare piacere che, equivalgono l’uno, all’aumento della quantità di eccitazione e, l’altro, alla sua riduzione;
  • il processo secondario, in cui l’energia viene legata prima di scorrere in modo controllato, le rappresentazioni sono investite in modo più stabile, il soddisfacimento viene differito. Il processo secondario è regolato dal principio di realtà. È un principio regolatore, ha lo scopo di rinviare la gratificazione in funzione delle condizioni imposte dal mondo esterno. Da un punto di vista economico corrisponde a una trasformazione dell’energia libera in energia legata.

Il progetto introduce anche un altro concetto: quello del desiderio. Le immagini mestiche, legate all’esperienza di soddisfazione vengono associate all’eccitazione indotta dal bisogno. Quando la volta successiva il bisogno si ripresenta, l’apparato psichico tenterà di rievocare la percezione di soddisfazione.

Freud chiama l’impulso a far ciò desiderio e il ripresentarsi della percezione il suo appagamento. Il primo tentativo di appagamento riguarda la ricreazione allucinatoria della percezione di appagamento, lo stesso meccanismo che Freud descriverà per spiegare la natura dei sogni. I sogni si formano per la pressione verso la soddisfazione di quei desideri mentre la forza che li produce va ricercata nell’inconscio.

Freud estende il concetto di desiderio fino a considerarlo l’elemento attivatore di ogni attività psichica, una caratteristica che, nell’opera Tre saggi sulla teoria sessuale, ovvero la scoperta della sessualità infantile, diverrà patrimonio della pulsione.

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Considerazioni finali

Riassumendo, la libido si può dividere in:

  • libido somatica: una sostanza sessuale prodotta dalle vescichette seminali;
  • libido psichica: pulsione sessuale, trasformazione della libido somatica in pulsione psichica.

Le nevrosi attuali, invece sono la nevrastenia e la nevrosi d’angoscia, la loro specificità è l’assente o inadeguato soddisfacimento della sessualità attuale e la mancanza di uno specifico trauma infantile che è, invece, ciò che distingue le psiconevrosi, termine con il quale Freud si riferisce, ora, all’isteria, alle nevrosi ossessive, alla paranoia ecc.

L’angoscia e sessualità saranno fondamentali nel pensiero di Reich; Freud, invece, in seguito se ne disinteresserà.

Poi, abbiamo descritto il processo primario e principio del piacere e il processo secondario e principio di realtà: sono le due modalità fondamentali con cui funziona l’apparato psichico; nel primo l’energia fluisce liberamente e vige la ricerca di gratificazione immediata (Inconscio, Es), nel secondo l’energia si lega a rappresentazioni più stabili e si sviluppa la capacità di rinviare la gratificazione (Io, memoria, pensiero).

Infine, abbiamo parlato del desiderio, ossia l’elemento attivatore di ogni attività psichica, in seguito sostituito dal concetto di pulsione.

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